lunedì 23 settembre 2013

Gli edili della Uil si stringono intorno al dolore che ha colipito ilavoratori edili per la perdita del caro lavoro.

Forse è il caso di seguire l’esempio della Feneal campana che, da tempo, promuove o partecipa a “marce funebri” del lavoro, ultima in ordine di tempo solo qualche giorno fa ad Aversa, per dare un segnale “più visibile” e diretto alle istituzioni regionale e locali della “morte” del lavoro in edilizia.
Anche in Basilicata continuiamo a registrare ancora una profonda sottovalutazione da parte di una politica regionale troppo presa da interessi di partito e al loro interno di gruppi e singoli individui e sicuramente distratta da competizioni elettorali”. E’ il pensiero di Domenico Palma, segretario regionale Feneal-Uil Basilicata evidenziando che “dai dati dell’ultimo rapporto sulla cig diffuso dall’Ufficio Politiche Sociali della Uil nazionale emerge ad agosto scorso in Basilicata il 45% di ore in più di cig in edilizia, in un mese, a conferma dello stato comatoso dell’occupazione nel comparto delle costruzioni”.
Per il segretario degli edili lucani della Uil “il nodo da sciogliere è innanzitutto quello della burocrazia: troppi sono i progetti che godono di finanziamento che non riescono a decollare a causa dell'inefficienza dello Stato centrale e locale. Ciò mentre siamo preoccupati che le elezioni regionali possano introdurre ulteriori elementi di dilazione dei tempi di
Programmi e progetti come quelli dell’Aqp strade o dell’edilizia abitativa “scongelati” sia pure di recente dal freezer. E’ da tempo che la Feneal sta lavorando ad un’indagine sulle “grandi opere incompiute” o che non sono mai state cantierizzate nei settori delle infrastrutture civili, della viabilità, delle ferrovie, degli schemi irrigui ed idrici, opere di risanamento ambientale, lavori di difesa del suolo, ecc.
Di qui il nostro impegno – continua Palma – a rilanciare l'immagine dell'intero territorio regionale, con effetto benefico per tutte le attività economiche che subiscono pesantemente i danni del blocco delle costruzioni. Si deve capire in che direzione sta andando il settore delle costruzioni e indirizzare lì la spesa dei privati e del pubblico. E' l'unica strada che può dare una speranza a migliaia di lavoratori che vivono una situazione di crisi profonda”. 

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